Journal

Stampaggio ad iniezione: processi e sfide future

02 mag 2019  
Stampaggio ad iniezione: processi e sfide future
Le prime presse ad iniezione hanno fatto il loro debutto negli anni 60'. Il nord Italia, pioniera di questa tecnologia ne ha subito individuato le potenzialità e i benefici che ne sarebbero derivati. Una combinazione macchina - stampo - ausiliari che si è evoluta di anno in anno fino ai giorni nostri.
Macchine completamente elettriche sfruttano stampi costruiti con acciai e leghe ottimizzati per arrivare a tempi ciclo ridotti ed effetti superficiali difficilmente raggiungibili con altre tecnologie. Questo connubio porta ad avere altissima ripetibilità di produzione su scala mondiale, pezzi plastici con caratteristiche sempre più simili a leghe metalliche e bassi costi di produzione.

Lo stampaggio ad iniezione è un mercato in continua e rapida evoluzione. Conciliare la ricerca di materie prime sempre più performanti e l'esigenza delle più alte istituzioni di riutilizzare la plastica già presente nel mercato, è la sfida del futuro. Sono questi i temi sempre più al centro dell'attenzione dei maggiori trasformatori di materiale plastico. È necessario saper cogliere le esigenze del mercato e mantenere allo stesso tempo sostenibile la quantità di nuova materia plastica immessa nel mercato.

Mps si rende partecipe a questa sfida con processi di produzione di ultima generazione e con un plant dalla visione green. Macchine elettriche e impianti di raffreddamento dell'acqua lavorano in simbiosi con la temperatura esterna, per ridurre i costi di trasformazione e l'impatto ambientale. Particolare cura viene riposta nella scelta dei gruppi di plastificazione per ridurre al minimo gli scarti per ogni pezzo stampato.

 L' iniezione è un processo che consente di utilizzare innumerevoli tecnologie che in MPS sono cosi identificate:

  • stampaggio 1k: stampaggio tradizionale dove all'interno della cavità dello stampo viene iniettato una sola tipologia di materia plastica;
  • stampaggio 2k: stampaggio che prevede l'iniezione di due materiali di diverso colore o di diversa natura morfologica. Vengono impiegate tecnologie con tavole girevoli, transfer o piastra index;
  • stampaggio 3k: stampaggio che prevede l'iniezione di tre materiali di diverso colore o di diversa natura morfologica. Vengono impiegate tecnologie con tavole girevoli, transfer o piastra index;
  • stampaggio GID: chiamato anche stampaggio gas o GIM. il particolare plastico viene svuotato per un tratto particolare tramite l'ausilio di un gas inerte come l'azoto. Si ottengono cosi pezzi cavi, strutturalmente performanti con tempi ciclo ridotti. I risparmi di materiale raggiungono percentuali fino al 50 percento del peso del manufatto;
  • stampaggio MuCell: una delle ultime frontiere dello stampaggio. Il processo MuCell consiste nell’iniettare e miscelare nel polimero, gas (principalmente azoto) allo stato supercritico direttamente nel cilindro durante la fase di plastificazione. Si ottiene così nella successiva fase di iniezione un riempimento facilitato e un’espansione fisica della resina in cavità a bassa pressione. L’espansione determina una riduzione del peso dei pezzi e ne riduce le deformazioni. Si ottiene così un forte incremento della stabilità dimensionale e una pressoché totale eliminazione dei risucchi. Inoltre, la riduzione delle pressioni di iniezione e quindi delle forze di chiusura offrono un’apprezzabile riduzione del tempo di ciclo e del consumo energetico. I relativi vantaggi a livello di trasformazione, di qualità e di alleggerimento globale del componente hanno dato, negli ultimi anni, nuovo notevole impulso a questa tecnologia.
  • stampaggio metal replacement: la sostituzione dei materiali metallici (acciai, leghe di alluminio, ghisa...) con materiali polimerici ad elevate prestazioni viene identificata come metal replacement. I recenti sviluppi di nuovi e più performanti materiali termoplastici consentono di estendere le applicazioni a nuovi prodotti e settori un tempo esclusivi delle leghe metalliche. I manufatti realizzati in materiale termoplastico hanno prestazioni analoghe ai loro equivalenti in metallo e presentano forti benefici in termini di costo e produttività. Inoltre i materiali polimerici ad elevate prestazioni consentono la riduzione dei pesi, la riduzione dei fenomeni corrosivi, elevata resistenza all’usura; riduzione di rumori e vibrazioni. Offrono al contempo la possibilità di ottenere una grande varietà di colorazioni e finiture superficiali.